At 2, 1-11
Rm 8, 8-17
Gv 14, 15-16. 23-26
La Pentecoste non è la festa dello Spirito Santo! Se non usciamo da questa “semplificazione” non potremo mai entrare nella grandezza della solennità che celebriamo questa domenica. La Pentecoste è la celebrazione del compimento della Pasqua! Pensare di considerarla come una festa “dedicata allo Spirito Santo” è una prospettiva del tutto estranea alla liturgia, che non celebra idee o persone, ma eventi nei quali il Dio trinitario agisce e si fa presente nella storia.
At 15, 1-2. 22-29; Ap 21, 10-14. 22-23; Gv 14, 23-29
Anche nella VI domenica del Tempo pasquale la liturgia ci fa celebrare un “frutto” della Pasqua nella vita della Chiesa e dell’umanità. Dobbiamo quindi ancora una volta leggere il brano evangelico sullo sfondo della liturgia del Tempo pasquale, per poterlo comprendere pienamente e nella sua luce più autentica. Il brano tratto dall’Apocalisse (II lettura) può aiutarci ad individuare proprio la chiave di lettura da assumere nella lettura liturgica della pagina del Vangelo di Giovanni.
At 13, 14. 43-52
Ap 7, 9. 14-17
Gv 10, 27-30
La IV domenica di Pasqua è sempre dedicata alla figura di Gesù-Pastore e si legge ogni anno come brano evangelico un passo del cap. 10 del Vangelo di Giovanni. Come sempre dobbiamo collocare questi testi nel contesto liturgico di questo tempo e coglierli nel loro significato pasquale. Il rischio è quello di parlare in astratto di Gesù come pastore e quindi dei pastori della Chiesa. Nel contesto di questo tempo liturgico non dobbiamo dimenticare che Gesù è presentato come pastore in rapporto alla sua Pasqua.
At 14, 21-27
Ap 21, 1-5
Gv 13, 31-33. 34-3
La pericope evangelica che la liturgia propone nella quinta domenica di Pasqua dell’anno C è, come sempre, tolta dal sul contesto biblico per “rivivere” in un nuovo contesto che è quello liturgico. Senza contraddire il contesto biblico, cerchiamo di far risuonare questo testo di Giovanni all’interno della celebrazione pasquale che la Chiesa vive nei Cinquanta giorni, i quali costituiscono un unico grande giorno di festa.
At 5, 27-32. 40-41
Ap 5, 11-14
Gv 21, 1-19
Introduzione
La III domenica di Pasqua dell’anno C è caratterizzata dal cap. 21 del Vangelo di Giovanni. Quest’ultimo capitolo del quarto Vangelo, da molti considerato una semplice aggiunta, se letto con attenzione svolge una funzione importantissima. Infatti, possiamo scorgere in questo testo non solo una ulteriore narrazione di un’apparizione del Risorto ai discepoli, bensì la descrizione della vita della Chiesa dopo la Pasqua di Gesù. È importante leggere il cap. 21 in questa prospettiva anche per la sua interpretazione nel contesto liturgico del Tempo pasquale, nel quale la Chiesa celebra la sua vita “trasfigurata” e rinnovata dalla presenza del Risorto.